Di recente è esploso il trend degli influencer generati con l’intelligenza artificiale e anche il motorsport ha provato a cavalcare l’onda. In particolare, a provarci è stata Mahindra Racing che ha nominato “Ava” – una AI influencer – ambasciatrice digitale del team di Formula E.
Il progetto è però durato poco più di un mese, perché – a differenza di altri casi simili, in settori differenti – l’aver delegato la narrazione del dietro le quinte a un’influencer AI è stato percepito come un passo indietro rispetto agli sforzi fatti finora per promuovere una maggiore inclusione delle donne nel motorsport. Risultato? Shitstorm e chiusura del progetto, con tanto di scuse.
L’intelligenza artificiale ha già modificato sostanzialmente il volto del motorsport sotto ogni punto di vista, dalla progettazione delle vetture fino alla narrazione televisiva degli eventi, aiutando così a coinvolgere ulteriormente gli appassionati, fornendo loro contenuti esclusivi che erano inimmaginabili fino a qualche decennio fa. Usare l’AI nel marketing è già una realtà, ma nel motorsport ancora nessuno si era spinto a usare quella generativa per creare una Influencer digitale da portare a spasso nel paddock.
Il caso di Ava e Mahindra Racing in Formula E solleva una serie di questioni complesse e sfaccettate, sulle quali occorre fare delle riflessioni.
Innovazione tecnologica vs autenticità umana: l’uso dell’AI generativa si farà spazio anche nel motorsport, facciamocene una ragione. In uno sport che tra i suoi valori include innovazione tecnologia e sperimentazione, d’altronde, è normale avere a che fare anche con queste novità. Tuttavia, occorre considerare l’importanza dell’autenticità umana, soprattutto in un contesto come lo sport, dove le emozioni e le esperienze personali giocano un ruolo centrale. L’equilibrio tra l’adozione di nuove tecnologie e il mantenimento di un legame genuino e autentico con i fan è fondamentale.
Inclusione e diversità: troppo spesso questi argomenti vengono utilizzati per fare marketing, anziché creare reali attività a sostegno delle minoranze. La scelta di utilizzare un avatar femminile generato con l’AI in un settore dove la rappresentanza femminile è già argomento di discussione, ha sollevato la shitstorm perfetta che ha portato alla chiusura del progetto. Diciamo che è stata un’occasione persa per promuovere ulteriormente e supportare la presenza delle donne nel motorsport. Mi aspetto che alla Mahindra si daranno da fare per recuperare, da qui a breve.
Fan Engagement: vedremo altri tentativi simili? Sicuramente sì, anche se credo si farà tesoro di questo caso studio. La domanda che occorre farsi a questo punto è sempre la stessa: questi contenuti aggiungono realmente valore all’esperienza dei fan o rischiano di alienarne una parte?
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